(20.07.2021) Il Tribunale di Livorno ha condannato la Solvay a pagare 558.000 euro di risarcimento al figlio di un operaio morto per adenocarcinoma polmonare, asbestosi e placche pleuriche, patologie sviluppatesi a seguito della costante inalazione di agenti cancerogeni (in particolare, amianto) avvenuta in assenza di qualsivoglia apparecchiatura di protezione idonea.

L’assenza di adeguata sicurezza sui luoghi di lavoro, difatti, è stata confermata non soltanto dai colleghi dell’operaio deceduto ma anche dagli stessi testimoni della Solvay, che hanno confermato la malafede della Solvay nel violare le normative comportamentali in auge al tempo (1974-1993).

La sentenza ha rilevato che il danno subito dall’operaio è trasferibile agli eredi nelle componenti del danno biologico terminale (l’operaio ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita in stato di invalidità assoluta) e del danno morale (l’operaio ha vissuto gli ultimi 122 giorni della sua vita in uno stato di “lucida agonia”): pertanto, oltre a complessivi 470.000 euro di risarcimento da perdita parentale in favore della madre (morta nel 2016) e del figlio, quest’ultimo ha diritto anche ad 88.000 euro di risarcimento per il danno non patrimoniale subito dall’operaio.